È mattina presto, non fa particolarmente freddo, il tempo è uggioso e in alto si aspetta la neve; gli ospiti hanno riposato bene nei loro b&b a San Pellegrino Terme, abbiamo preparato i nostri zaini, gli scarponi e siamo pronti a partire per Ornica, paese dell’alta Valle Brembana, da cui ci muoveremo a piedi in direzione della nostra meta: la Valle dell’Inferno. Un tempo famosa per le sue miniere di ferro e le fucine che andavano giorno e notte, alimentando suggestioni infernali e leggende metropolitane tra i locali, questa valle è in realtà un piccolo paradiso naturalistico.
La salita all’inizio è dura e ci fermiamo lungo la mulattiera a riposare qualche minuto. Si apre uno squarcio di cielo azzurro tra le nuvole cariche di pioggia ed un timido raggio di sole ci riscalda il cuore. Quando raggiungiamo la strada agro-silvo pastorale le pendenze si fanno più gentili e possiamo goderci il paesaggio fatto di baite e prati verdi.
Deviamo su un sentiero nel bosco e dopo qualche centinaio di metri usciamo in una radura circondata dagli alberi; lo scenario davanti a noi ci lascia senza parole: sembra di essere fuori dal mondo, i pascoli della valle sono attraversati da un ruscello, in lontananza baite, casere e a fare da cornice le cime delle montagne, tra cui spicca il Pizzo dei Tre Signori con la sua “sfinge”, un caratteristico bastione roccioso, che si trova sul fianco sinistro della montagna, un po’ prima della bocchetta dell’inferno. La nostra attenzione viene anche catturata dal colore rosso-violaceo di alcune rocce e Carmi parte con i suoi racconti sull’origine geologica delle Orobie, arrivando al Verrucano lombardo che qui affiora in superficie, aggiungendo pennellate di viola al paesaggio montano. Ci fermiamo per una merenda veloce alla casera del Ferdy, ha iniziato a nevicare, c’è una bella atmosfera nel gruppo e ci godiamo lo spettacolo in pace.
Quando arriviamo in baita per il pranzo, siamo accolti dal crepitio del fuoco nella stufa, un vecchio giradischi suona canti della montagna ed un profumo di brasato nell’aria manda tutti in estasi…che bellezza! Si mangia davanti al focolare, ci scambiamo aneddoti e storie, il tempo passa in armonia, coccolati dal fuoco e da qualche calice di Valpolicella; Annalisa, la nostra padrona di casa ha preparato delle crostate alla marmellata e puntuale arriva pure la grappa alla genziana. Adesso fuori fa freddo e quando nel pomeriggio tardi facciamo ritorno a San Pellegrino, salutiamo i ragazzi che hanno prenotato alle terme QC.
Trekking, natura, atmosfera di montagna, buon cibo e Spa… tutti gli elementi giusti di una vacanza in perfetto stile Buffa Experience, dove?
Valle Brembana, la VALLE DEI FORMAGGI