In ogni escursione trekking che organizziamo c’è sempre una storia che fa da filo conduttore e alla quale ci ispiriamo per raccontare i luoghi che visitiamo. Oggi siamo andati a camminare alla scoperta delle antiche borgate di Sussia, Vettarola, Ca’ Boffelli e Alino, tutte nel territorio del comune di San Pellegrino Terme, ospiti della nostra Chiara Pesenti di Uipa Bergamo (Unione Italiana Professioni Agricole) che si occupa di promozione del territorio e dell’agricoltura di montagna.
Come raccontato in altri precedenti post, la vita di montagna è quasi scomparsa, le frazioni nel tempo sono andate spopolandosi e così facendo si è perso un patrimonio culturale fatto di antiche tradizioni e mestieri, tra alpeggi e transumanza, la cura dei prati e dei sentieri e, più in generale, si è smarrito il contatto diretto con la natura; ma forse dopo la pandemia di covid qualcosa è cambiato e qualcuno tenta nuovamente di tornare a uno stile di vita diverso, più naturale, cercando proprio i piccoli borghi…
Affrontiamo la salita che dalla località Vetta porta in Sussia lungo la strada agro-silvopastorale, tra pini, fioriture di erica e il giallo dei cornioli in fiore, ammirando in lontananza le cime innevate delle Prealpi orobiche. Gli alberi sono ancora spogli e i raggi del sole filtrano nel sottobosco dove è tutto un fiorire di celestini, primule, campanelle di primavera e anemoni bianchi.
Il paesaggio è caratterizzato da sparuti prati qua e là, che i boschi hanno oramai divorato; vediamo poche case diroccate e ruderi di vecchi mulini e stalle…quassù, in mezzo a queste medie montagne non c’è niente! Eppure è questo “niente” che spinge Chiara e i suoi “amici di Sussia” a frequentare questi luoghi e a cercare di tenere vivo il ricordo della vita nell’antica borgata.
In Sussia c’era una scuola, adesso non ci sono bambini, ma sono rimasti i caprioli, di residenti solo uno, Gianni che vive qui da sempre, estate e inverno. Ci fermiamo con il nostro gruppo di escursionisti alla chiesetta di San Michele, ad ascoltare aneddoti e racconti, sempre più pervasi da una sensazione di pace. Anche noi, come lei amiamo questo niente che forse è tutto, perché ad ogni occasione ci regala nuovi amici, ci porta su sentieri da condividere ascoltando il silenzio, il vento, nuove storie o vecchie leggende, incontrando ritratti di vita passata, ma anche sogni e speranze; la gioia di una tavolata da condividere, una chitarra, canzoni e balli in allegria, una pennichella in mezzo al prato, un fiore, un quarzo che brilla, l’impronta di un cervo…qui il richiamo della natura è forte.
Per il resto della storia, chiedete a chi c’era 😉
Per vivere con noi esperienze come questa in natura, Sussia e i custodi della montagna contattateci,
vi aspettiamo!