Oggi siamo tornati a Ornica con un gruppo di ospiti davvero simpatici, curiosi per scoprire i tesori di questo piccolo borgo di all’incirca 120 anime, situato in alta val Brembana, tra le Prealpi bergamasche.
Ornica è conosciuta soprattutto dagli escursionisti come base logistica di partenza per alcune delle escursioni trekking più famose delle Orobie, in realtà per noi è molto di più.
Soffre a causa dello spopolamento, fenomeno diffuso che riguarda un po’ tutte le valli bergamasche e più in generale i territori delle “terre alte” del paese a causa della mancanza di servizi e di opportunità di lavoro. Anche per questo, la scoperta di una realtà come la Cooperativa Ornica nel cuore, ci ha incuriositi e spinto a organizzare una domenica di ecoturismo da queste parti, alla ricerca di storie da raccontare.
Anticamente centro minerario inserito sulla via del ferro, che collegava da un punto di vista commerciale l’alto-brembo alla Valsassina e la Valtellina, oggi Ornica è il paese dei mirtilli e un piccolo borgo dove gli amanti della montagna possono pernottare usufruendo dell’accogliente ospitalità dell’albergo diffuso in centro al paese.
Ornica è i pochi giovani rimasti, come Roberto Milesi e i suoi amici, che vedono in questo piccolo paesino una potenzialità di incremento turistico; hanno creato una cooperativa per cercare di rivitalizzare il territorio, mettendo in rete, ad esempio le aziende agricole che qui producono mirtilli, trasformando successivamente parte del prodotto in nettare e confetture.
Ornica è la signora Colomba, vicesindaco che gentilmente ci guida a fare due passi, mostrandoci la sacrestia della chiesa di S. Ambrogio impreziosita dagli affreschi dei Baschenis.
E dopo un’escursione trekking in Val d’Inferno ci aspetta una degustazione di formaggi e salumi a km zero, un piatto di gnocchi ricotta e mirtilli preparati per l’occasione da Marta, che gestisce l’unico ristorante presente a Ornica, assolutamente consigliato agli amanti della cucina casareccia bergamasca.
Brindiamo con i nostri ospiti con un calice di Valcalepio a chi ha reso possibile questa giornata, consapevoli del fatto che è solo un arrivederci a presto.
Grazie





